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23 Dic

Albania, la storia della statua e delle campane


La Statua del Ss. Salvatore

Rrioll è un bel paesino di montagna, posto a 800 metri sulle Alpi Albanesi, che ha avuto un certo lustro nella seconda metà del secolo sedicesimo perché il vescovo di Scutari, perseguitato dagli islamici trasferì qui la sede vescovile per alcuni anni, protetto dai paesani cattolici e avendo possibilità di nascondersi nelle grotte o fuggire sui monti al minimo pericolo, raggiungendo la valle del Ducagin.

Da tempo si voleva ricostruire la storia di una statua portata dall’Italia dal vescovo Pieter Bogdani e di cui si erano perse le tracce  per l'intemperie del tempo e la dittatura comunista. Da un vecchio magazzino di legnami, avevamo recuperato un bel tronco stagionato del valore di 100 dollari, ma ci è stato regalato per la ricostruzione della statua.

Il 9 Novembre 2003, a Rrioll era la festa patronale del SS. Salvatore e per l'occasione è stato invitato il vescovo di Scutari, Mons. Angelo Massafra, per la Santa Messa e per la benedizione della nuova statua del SS. Salvatore.

A Rrioll c’era un popolo numeroso che attendeva. Il vescovo benedisse la statua, scolpita in legno dallo scultore mussulmano Rubin Mandia che vi ha lavorato per quasi un anno. Rappresenta “Gesù Nazzareno Riscattato” detto anche “CRISTO DI MEDINACELI dalla Spagna. È coronato di spine, è legato alle mani legate, non alla colonna ….. è un “GESU' PELLEGRINO”.

L'Originale ha tante bardature in oro, che sono state eliminate  nella copia. La statua, in finto bronzo è alta m.1,30, pesa Kg. 40 ed è costata 600 Euro, dono dei benefattori di Andria.  Studiando la storia del Bogdani, essa dovrebbe assomigliare a quella che lui portò da Venezia nel 1675 e che gli è costata 30 Ducati d'oro. La statua per diverso tempo è stata nella chiesa di Rrioll ma poi il paese si è spopolato e per difenderla dalle intemperie e da possibili ruberie è stata portata nella casa-seminario di Scutari.

Le Campane di Ballesa

Nel territorio delle nostre Pa rrocchie di Gruemira e Rrioll in Albania esistono i ruderi di nove chiese o cappelle tra le quali due monasteri: quello di Shen Gjin e quello di Ballesa di cui si narrano tante leggende, ma anche storie vere documentate.

Shen Gijn è in pianura ed è ritenuto dagli albanesi un luogo santo dove accorrono a migliaia nei 13 martedì di Sant'Antonio per confessarsi, recitare il Santo rosario e assistere alla Santa Messa.

Quello di Ballesa invece è in montagna a circa 800 metri. Tra le leggende c'è quella dell'esistenza di una sorgente che al passaggio di una strega è seccata, ma esiste ancora una cappella in parte diroccata e scavata  per la ricerca di chissà quali tesori. Proprio da questa chiesa, raccontano gli albanesi, pare che siano state  trafugate quattro campane, ritenute di grande valore. Di due si sono perse le tracce. Delle altre due , più volte sono venute delle persone, in segreto , per offrirle al prezzo di 200.000,00 Euro o dollari. Io ho detto loro che, avendole rubate, dovevano solo restituirle senza nessun compenso, se non una piccola ricompensa per   averle custodite ma prima volevo vederle. Acconsen-tirono a condizione che tutto rimanesse segreto.

Ed ora ecco la storia. L'otto Ottobre 2003. giornata piovosa, è stata piena di avvenimenti. Al mattino sono andato con Tom a funghi e ne ho riempito cinque ceste, tutti ovuli. Al pomeriggio incontro di preparazione al matrimonio di una coppia: lui Ortodosso, lei cattolica. Era' la prima volta che mi capitava e ho impiegato un po' di tempo. Poi vado da un malato grave e gli amministro i sacramenti degli infermi.

Quando ho terminato il ministero. vengo accompagnato in macchina in una località segreta e buia e quindi difficile per orizzontarmi e riesco finalmente a vedere le campane che cercavo da sei anni. Una pesa Kg. 80 e l'altra Kg. 55. Portano  la da ta di fusione M CCCC XXX 111  ( Mille quattrocentotrentatre ) .        

Sono di fattura bizantina e di indubbio valore storico. Avrei voluto ricuperarle ma non ci sono riuscito!

P. Mario Bosio